In vigore dal 2017 le nuove norme per l’export alimentare negli Usa

In vigore dal 2017 le nuove norme per l’export alimentare negli Usa

Previste dal Food Safety Modernization Act per garantire ai consumatori americani la sicurezza dei prodotti

(AGRA) – Novità normative per l’export negli Usa. Tutte le aziende produttrici interessate ad esportare prodotti alimentari negli Stati Uniti sono tenute a rispettare le norme del Food Safety Modernization Act (Fsma). Le date ultime di messa a norma, però, variano a seconda delle dimensioni delle aziende: requisito generale Fsma, già a norma entro il 26 settembre 2016; aziende alimentari con meno di 500 addetti, a norma entro il 30 settembre 2017; produttori alimentari con meno di 1 milione di dollari di vendite annue: a norma entro il 30 settembre 2018.

La nuova normativa è stata emanata nel 2011 dalla Food and Drug Administration (Fda) per le aziende produttrici di alimenti destinati all’esportazione negli Stati Uniti e non crea nuovi obblighi per esportare: le procedure di esportazione e la documentazione per l’importazione negli Stati Uniti rimangono le stesse già ora in vigore. 

La normativa Fsma e l’adozione del protocollo Harpc è invece importante al momento dell’eventuale ispezione degli impianti di produzione e dei magazzini da parte della Fda: alle aziende produttrici che non si fossero dotate di un sistema Harpc sarà vietato importare specialità alimentari.

Il Food Safety Modernization Act, firmato dal presidente Barack Obama il 4 gennaio 2011, entrerà in vigore a settembre 2017. L’atto mira a garantire che l’approvvigionamento alimentare degli Stati Uniti sia sicuro e pone grande attenzione alla prevenzione, che per la prima volta rientra nella legislazione americana.
Era dal 1938 che gli americani non mettevano mano al loro sistema di gestione della sicurezza alimentare; questa esigenza si è fatta più urgente negli ultimi anni per la globalizzazione dei mercati e tenendo conto che il 15% dei consumi alimentari proviene dall’estero.

Il Fsma è costituto da 41 sezioni suddivise in quattro titoli principali: il titolo I è dedicato alla gestione della sicurezza alimentare, il titolo II al sistema dei controlli orientato sia alle organizzazioni produttive americane sia a quelle straniere, il titolo III alla gestione delle importazioni e degli importatori, il titolo IV alla conformità con gli standard già esistenti e a altri temi di carattere finanziario. L’analisi dei pericoli (hazard analysis) concettualmente è molto simile alla nostra Haccp (Hazard analysis critical control point; analisi dei pericoli e determinazione dei punti di controllo critici); i pericoli sono biologici, a cui gli americani sono molto sensibili, chimici e fisici, ma tra i fisici si trova anche il pericolo radiologico, in relazione al pericolo legato ad azioni terroristiche. Pur essendo la scadenza a settembre, per mettersi a norma con il Fsma occorre considerare che gli importatori americani cominciano a chiedere alle aziende esportatrici la documentazione necessaria in anticipo sulle tempistiche ultime concesse. E questo perché il Fsma prevede un obbligo di verifica e controllo per gli importatori. Gli importatori devono assicurarsi che i prodotti alimentari provengano da produttori in regola con le nuove norme introdotte dalla Fda con il Fsma. 

Anche se gli importatori possono avvalersi delle clausole di messa a norma scaglionate nel tempo, previste per le aziende produttrici di piccole dimensioni, si stanno cautelando in anticipo con le scadenze previste per, in caso di esportatore non in regola, avere il tempo per rivolgersi ad altre aziende in grado di fornire la documentazione richiesta.

(riproduzione riservata)