Marca del distributore: vendite in crescita del 2% nel 2018, con una quota di mercato oltre il 19%

Marca del distributore: vendite in crescita del 2% nel 2018, con una quota di mercato oltre il 19%

La Mdd conquista spazio puntando su innovazione, sicurezza e sostenibilità. Il 16 e il 17 gennaio a BolognaFiere appuntamento con Marca 2019

(AGRA) – In Italia, in uno scenario caratterizzato da una crescita zero dei consumi di beni alimentari e non alimentari, i prodotti a marca del distributore hanno un trend positivo con un aumento delle vendite del 2% e una quota che, segnando un +0,5% rispetto al 2017, registra il nuovo massimo rispetto agli ultimi cinque anni. Il crescente interesse dei consumatori verso i prodotti Mdd è da attribuirsi a molteplici fattori, in particolare all’affidabilità legata alla tracciabilità e alla forte propensione all’innovazione, strettamente connessa con l’attenzione all’ambiente.

Queste alcune anticipazioni sull’evoluzione dei consumi nella distribuzione moderna evidenziate nell’ambito del Marca Training Programme, che saranno ampiamente sviluppate nel Rapporto che sarà presentato il 17 gennaio prossimo a Marca 2019, a cui lavorano Nomisma e Iri e che metterà a diretto confronto studiosi e analisti, retailer e copacker.

Le indicazioni fornite dai ricercatori – Silvia Zucconi, responsabile marketing intelligence di Nomisma, che ha illustrato i nuovi trend e i driver di scelta dei consumatore, e Gianmaria Marzoli, commercial director retail di Iri, che ha mostrato l’evoluzione dello scenario distributivo e le tendenze della Mdd – pongono in primo piano una distribuzione moderna matura, all’avanguardia, consapevole del proprio ruolo e delle potenzialità di crescita in un mercato in cui gli spazi si conquistano proponendo innovazione e qualità. La leva prezzo arretra nelle priorità del confronto fra insegne e fornitori, sopravanzata da quelli che Nomisma definisce i “cinque pilastri” sui quali il consumatore fonda le sue scelte: l’attenzione agli sprechi (con riferimento a diversi aspetti, dall’impatto ambientale, al formato, al numero di atti di acquisto); la qualità del prodotto; il benessere (inteso come salubrità del prodotto e attenzione ai riflessi benefici dei suoi ingredienti sulla salute); le garanzie di sicurezza (tracciabilità, appartenenza a una filiera controllata); il rispetto per l’ambiente (nei metodi di produzione, nell’ecocompatibilità del packaging). Un funnel – per usare il linguaggio del marketing – che conduce alla scelta d’acquisto, attraverso il quale l’acquirente è spinto in maniera sensibile dall’informazione, con la comunicazione via internet che ormai ha raggiunto i livelli di diffusione della televisione e con una sempre maggiore propensione a cercare in etichetta notizie sul prodotto, sulla sua composizione e sulla tracciabilità di filiera. Queste indicazioni trovano riscontro nei dati di vendita dei prodotti a Marca del distributore che vedono crescere le categorie biologico, benessere e funzionale.

Il 48% dei consumatori utilizza i social media per informarsi, con netti tassi di crescita: è importante veicolare informazioni sui prodotti attraverso Facebook, Youtube, Instagram; gli utenti abituali della rete sostengono, infatti, di cercare almeno una volta alla settimana informazioni su prodotti attraverso questi canali. Ma il canale digitale è anche di acquisto. L’e-commerce, infatti, è un altro fattore determinante per capire le trasformazioni in atto, come evidenziano i dati forniti da Nomisma: nel 2014 era di 14,6 miliardi di euro l’ammontare degli acquisti online, oggi è più che raddoppiato a 30,5 miliardi. L’interesse dei consumatori – il 40% degli italiani ha fatto un acquisto online negli ultimi 12 mesi – riguarda non solo i prodotti, ma anche i servizi.

Il valore del carrello della spesa continua a crescere, in corrispondenza di un calo progressivo del volume (la stima di Iri per il 2019 indica circa un punto percentuale di crescita per il mercato, dovuto principalmente all’aumento dei prezzi), le promozioni sul prezzo risultano sempre meno efficaci e fra gli alimentari confezionati cresce la quota del fresco. «In questo quadro – ha affermato Gianmaria Marzoli – la Mdd supera la quota di mercato dei 19 punti, il livello più alto degli ultimi cinque anni, con una crescita di mezzo punto rispetto all’anno precedente. Nei primi 8 mesi le vendite sono aumentate di 130 milioni di euro, con una crescita che è nell’ordine di quella del canale dell’online, con aumento a valore maggiore di quello a volume, frutto non tanto di inflazione quanto di innalzamento del valore del carrello, di trading up, con maggiore marginalità per l’impresa». Questa tendenza, osservata nel lungo periodo e rispetto a mercati che non crescono, indica il progresso della Mdd rispetto alle quote delle grandi imprese.

(riproduzione riservata)