Studio Cbre: l’e-commerce non frena l’apertura dei negozi

Studio Cbre: l’e-commerce non frena l’apertura dei negozi

Nel 2016 i retailer, soprattutto stranieri, che si svilupperanno in Italia apriranno da 1 a 5 punti vendita

(AGRA) – L’incremento delle vendite online non spaventa i retailer: secondo lo studio della società di consulenza immobiliare Cbre How Active Are Retailers Globally? – che esamina le strategie di espansione globale di oltre 150 grandi brand internazionali con sede in America, Asia Pacifico, Europa, Medio Oriente e Africa – la maggior parte ha, anche per il 2016, piani di espansione del network fisico.

La ricerca evidenzia che per l’83% dei brand considerati, i piani di espansione dei negozi non saranno rallentati dalla crescita dell’e-commerce. Solo il 22% ritiene la vendita online una forma agguerrita di concorrenza.

L’approccio dei retailer rimane comunque improntato alla cautela, tanto che nel 2016 solo il 17% degli intervistati aprirà più di 40 negozi. In generale, il 67% ha espresso l’intenzione, per quest’anno, di aprire non più di 20 negozi. La maggiore incertezza sulla ripresa economica in alcuni mercati, emergenti e consolidati, rimane uno degli elementi che preoccupano di più gli operatori che pianificano l’espansione del loro network.

Tra i retailer che nel 2016 hanno l’Italia come target di espansione/rafforzamento del network fisico, il 71% ha in programma l’apertura di 1-5 negozi. Si tratta, in particolare, di brand internazionali, originari soprattutto di Germania, Inghilterra e Stati Uniti. In generale l’Italia, con l’11% dei retailer internazionali interessati ad espandere il loro network nel nostro mercato, è la nona destinazione preferita in Europa (sedicesima nel mondo) dietro Germania (35%), Francia (33%), Regno Unito (29%), Olanda (22%), Spagna (21%), Belgio (16%), Austria (15%) e Polonia (12%).

“I retailer che vogliono espandere il proprio network in Italia – ha spiegato Gaetano Lamacchia, director retail agency di Cbre Italia – continuano ad avere come target i centri storici dei capoluoghi, con Milano, Roma e Firenze in testa, oltre ai centri commerciali dominanti. Resta sempre molto elevato l’interesse verso canali di vendita alternativi come stazioni ferroviarie e aeroporti, dove si beneficia di grandi flussi pedonali e l’investimento produce anche ritorni in advertising. La presenza fisica è ancora fondamentale per l’espansione di un brand: i retailer oggi più che mai hanno bisogno di creare un’affinità emotiva con il cliente e i consumatori sentono ancora la necessità di vivere l’esperienza dell’acquisto e di identificazione con il messaggio che il brand trasmette”.

Turismo e capacità di spesa nel bacino d’utenza sono driver fondamentali che guidano la scelta dei retailer di dove espandere il network fisico e proprio per questo l’Italia è ancora un Paese su cui puntare. In particolar modo, il nostro Paese offre la possibilità di investire in almeno sei città chiave del centro-nord, oltre a Milano e Roma, come Verona, Padova, Venezia, Torino, Bologna, Firenze. Non sono da trascurare anche alcune città interessanti nelle regioni meridionali come Napoli, Palermo e Catania che, oltre ad avere una popolazione elevata, possono godere di flussi turistici superiori alla propria popolazione e di capacità di spesa degli abitanti superiore alla media nazionale.

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