Rapporto Ismea-Qualivita 2019: il valore di Dop e Igp supera i 16 miliardi di euro (+6%)

Rapporto Ismea-Qualivita 2019: il valore di Dop e Igp supera i 16 miliardi di euro (+6%)

L’export dei prodotti ad Indicazione geografica (824 a fine 2019) oltre i 9 miliardi di euro nel 2018. Da solo il vino vale 8,9 miliardi di euro

(AGRA) – Il valore economico delle produzioni a Indicazione geografica in Italia supera i 16 miliardi di euro, con una crescita del 6% sull’anno precedente e si conferma driver fondamentale dei distretti agroalimentari del nostro Paese. Il dato emerge dal Rapporto Ismea-Qualivita 2019, l’indagine annuale che analizza i valori economici e produttivi delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp, Stg, un comparto in cui operano oltre 180.000 addetti e 285 Consorzi di tutela riconosciuti.

A fine 2019 l’Italia mantiene il primato mondiale con 824 prodotti Dop, Igp, Stg su un totale di 3.071; oltre un prodotto su quattro registrati come Dop, Igp, Stg nel mondo è italiano. Il comparto delle Ig (Indicazioni geografiche) italiane esprime risultati positivi anche nell’export che per la prima volta raggiunge e supera il valore di 9 miliardi di euro nel 2018 (+2,5%), mantenendo stabile la quota del 21% nell’export agroalimentare italiano. Il contributo maggiore all’export è fornito dal comparto dei vini con un valore di 5,4 miliardi di euro (+3,5%), seguito dal valore delle Dop e Igp agroalimentari che si attesta sui 3,6 miliardi di euro (+1,2%).

Per quanto riguarda l’impatto territoriale, dall’analisi emerge che tutte le province italiane hanno una ricaduta economica dovuta alle filiere IG agroalimentari e/o vitivinicole, sebbene le prime quattro regioni per impatto economico siano nel Nord Italia: Veneto (3,9 miliardi), Emilia Romagna (3,41), Lombardia (1,96), Piemonte (1,23). Fra le province primeggia Parma (1.383 milioni), seguita a grande distanza, da Modena, Reggio Emilia, Brescia e Mantova.
“Il rapporto Ismea-Qualivita, giunto alla XVII edizione, ci dimostra ancora una volta – ha sottolineato Enrico Corali, presidente dell’Ismea – che il settore delle Indicazioni geografiche sta dando risultati concreti. Non solo il valore della produzione complessiva ha superato i 16 miliardi di euro e l’export, per la prima volta, i 9 miliardi di euro, ma l’attenta analisi dei dati dimostra una ricaduta economica positiva in tutte le province del nostro Paese delineando un modello vincente che, con una osmosi tra piccole realtà produttive e grandi distretti, dà lustro al territorio e crea reddito”.

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