Sfiorati i 9,7 miliardi di euro. Nel solo mese di marzo registrato un +13,5% rispetto a marzo 2019

(AGRA) – Nel primo trimestre 2020 l’export di prodotti alimentari italiani ha messo a segno un incremento pari a oltre un miliardo di euro rispetto allo stesso trimestre del 2019 passando da poco più di 8,6 a quasi 9,7 miliardi di euro.

Nel complesso di tutti i settori produttivi, nel primo trimestre 2020 l’Istat ha rilevato una diminuzione del 4,1% per le esportazioni e del 5,1% per le importazioni rispetto al trimestre precedente.

I dati diffusi dall’Istat evidenziano che, nonostante l’effetto Covid-19, nel solo mese di marzo 2020 le esportazioni di prodotti alimentari italiani hanno registrato un +13,5% rispetto a marzo 2019 – a fronte del -16,8% segnato complessivamente dall’export nazionale – grazie anche al forte incremento delle vendite in Germania (+24,9%) e in Spagna (+17,1%). Positivo anche il dato relativo alla Cina: +1,8%.

“Non deve passare sotto silenzio – commenta il segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza – la splendida performance, quasi 10 miliardi di euro di vendite all’estero, realizzata dall’industria alimentare nel primo trimestre 2020; un risultato che dimostra come, in queste settimane così difficili, l’Europa e il mondo intero abbiano scelto la sicurezza dei nostri cibi e che, soprattutto, smentisce le “fake news” di chi pronosticava un crollo dell’export del settore alimentare che si conferma come la vera punta di diamante del made in Italy. Siamo orgogliosi – aggiunge Mantegazza – del contributo dato a questo successo dalle lavoratrici e dai lavoratori che in queste settimane, con il loro impegno quotidiano, hanno permesso l’avverarsi di questo risultato e ci sembra giusto ricordare anche il ruolo decisivo svolto dal nostro sistema di relazioni sindacali che ha garantito la migliore organizzazione del lavoro e la necessaria flessibilità”.

L’ufficio studi della Uila evidenzia la progressione dell’export alimentare nel trimestre in esame, cresciuto dai 7.193 milioni di euro del 2016 ai 9.695 milioni del 2020, passando dai 7.690 milioni del 2017 agli 8.263 milioni del 2018 agli 8.633 milioni del 2019.

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