Spumanti: ora l’Asti Docg è anche Secco

Spumanti: ora l’Asti Docg è anche Secco

La nuova versione si aggiunge alla classica Dolce e al Moscato e punta su nuovi consumatori e Millennials

(AGRA) – Celebre per le sue bollicine dolci, l’Asti spumante va oltre il tradizionale brindisi per le feste con l’Asti Secco Docg, un prodotto che ben si adatta ad altri momenti di socializzazione. Infatti, grazie a un ridotto contenuto di zuccheri rispetto alla versione dolce, è uno spumante secco ideale per il momento dell’aperitivo e a tutto pasto, ottenuto esclusivamente dall’uva Moscato bianco coltivata nei 52 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo.

“L’Asti Secco – commenta Romano Dogliotti, presidente del Consorzio dell’Asti Docg – completa la gamma della Denominazione portando nel mondo degli spumanti secchi qualcosa che non c’era: il profumo e l’aroma inconfondibile del Moscato bianco. In altre parole, il grande albero del Moscato bianco di Canelli, che fa nascere l’Asti spumante Dolce Docg e il Moscato d’Asti Docg, ora offre un frutto in più: l’Asti Secco Docg”.

La tecnica di spumantizzazione prevede particolari condizioni di fermentazione del mosto con lieviti selezionati. Il risultato è un quadro gustativo e olfattivo equilibrato e armonioso.

“Ricerche di mercato – spiega Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio – confermano che il nuovo Asti Secco ha le carte in regola per entrare in un mercato grande e complesso, confrontandosi con denominazioni agguerrite e di successo, con l’obiettivo di sedurre nuovi consumatori, soprattutto tra i Millennials”.

Sedici i marchi già presenti sul mercato (Araldica Castelvero, Arione, Azienda Agricola Matteo Soria, Bosca, Bosio, Cantina Tre Secoli, Cascina Fonda, Cuvage, Duchessa Lia, Fontanafredda, Sant’Orsola, Tosti, Manfredi Aldo & C., Santero, Sarotto, Toso). La produzione ad oggi è di circa 700mila bottiglie, numeri contenuti per una graduale e continua crescita all’insegna della qualità. Parallelamente al lancio del nuovo prodotto, presentato in anteprima a Roma il 21 novembre scorso, il Consorzio ha avviato infatti un progetto strategico per il riposizionamento di tutta la denominazione, in Italia e all’estero.

“Da oggi al primo semestre del 2018 – aggiunge il direttore Bosticco – avremo attività di animazione nei bar, nei ristoranti e negli alberghi più importanti del territorio di produzione, affiancata da una nuova comunicazione nazionale on line e off line. È in programma inoltre una sorpresa per il 31 dicembre: un brindisi all’anno nuovo con Asti Secco e Asti Dolce all’insegna della grande musica”.

E le novità non finiscono qui. Tra i progetti in cantiere c’è un patto tra Asti e Alba: dal Moscato al cioccolato, dalle nocciole al miele, offriranno a marzo 2018 un programma comune di eventi che coinvolgeranno le aziende e i prodotti agricoli tipici più significativi del territorio.

Ottenuta da uva Moscato bianca coltivata su circa 10.000 ettari da 3.700 aziende viticole, la produzione annuale di Asti Docg supera gli 85 milioni di bottiglie, di cui 54 milioni di Asti e 31 milioni di Moscato d’Asti. L’85% circa della produzione viene esportata. Le aziende del Consorzio sono 1.109 divise tra 53 case spumantiere, 1.023 aziende viticole, di cui 116 vitivinicole, 17 aziende vinificatrici, 16 cantine cooperative.

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