UK: nel 2020 la ristorazione perderà il 50%, resiste il fast food (-23%)

UK: nel 2020 la ristorazione perderà il 50%, resiste il fast food (-23%)

Nel solo secondo semestre stimati 23 miliardi di sterline in meno di fatturato. Nel 2021 -10 miliardi

(AGRA) – L’analista Simon Stenning (http://www.simonstenning.com/) prevede che “il settore della ristorazione nel Regno Unito perderà 23 miliardi di sterline nella seconda metà del 2020, raggiungendo solo il 53% delle vendite del 2019 e, a causa del coronavirus, il 22% di tutti i locali di ristorazione non vedrà la fine del 2020”. Per tutto il 2021 le previsioni annunciano che il settore avrà un calo dei ricavi di 10 miliardi di sterline, scendendo a soli 88 miliardi di sterline, il 10% in meno rispetto al 2019. Le previsioni di crescita a lungo termine per il settore stimano che ritornerà ai livelli del 2019 al più tardi entro il 2025, poiché gli impatti economici persistono, ma alla fine il giro di affari crescerà fino a sfiorare i 110 miliardi di sterline entro il 2030.

Ovviamente a incidere sulla negativa tendenza della ristorazione britannica sono le scelte dei consumatori, come mostrano vari studi. Secondo la società di ricerca Cga, il 21% dei consumatori del Regno Unito mangerebbe e berrebbe fuori meno frequentemente rispetto a prima. Alla fine del 2020 e nel 2021 ci sarà un aumento significativo della disoccupazione che trascinerà verso il basso la spesa voluttuaria dei consumatori. Di conseguenza molti locali non riapriranno. Meglio va il fast food: la riduzione prevista degli spostamenti e un aumento del lavoro da casa, insieme a un drastico calo del turismo, favoriranno le formule di fast food grazie alla loro capacità di fornire servizi da asporto, delivery e drive-through che ruberanno quote ai ristoranti tradizionali. Per il canale fast food si prevede che a conclusione del 2020 manterrà il 77% dei ricavi precedenti all’emergenza coronavirus, mentre i ristoranti con servizio raggiungeranno solo il 48%.

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