Un Nuovo Bauhaus per l’Europa

Un Nuovo Bauhaus per l’Europa

In autunno i bandi per presentare proposte da finanziare con fondi europei: una sfida e un’occasione anche per la distribuzione moderna

(AGRA) – Nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, nasceva nella Repubblica di Weimar il Bauhaus, un movimento artistico culturale che ebbe notevole influenza in Europa nel campo della cultura, del design, dell’architettura. A 100 anni dalla nascita di questa esperienza. la Commissione Europea ha lanciato un Nuovo Bauhaus definito “un ponte tra scienza e tecnologia e arte e cultura”. Per realizzare gli obiettivi del Patto verde per l’Europa, per la Commissione Europea “bisogna combinare insieme design, sostenibilità, accessibilità, oltre che investimenti mirati nel settore ambientale ed energetico per un futuro più sostenibile”. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, presentando l’iniziativa ha sottolineato: “Discuteremo di come far vivere meglio insieme le nuove generazioni, di come aumentare l’uso di materiali sostenibili per le costruzioni, di come mettere il design al servizio delle soluzioni per la sostenibilità e di come anche la cultura possa contribuire a trovare soluzioni alla crisi climatica che stiamo vivendo”.

Il progetto della Commissione si svilupperà in più fasi. La prima, che inizierà subito, sarà di co-creazione: attraverso una serie di incontri si metteranno insieme le nuove idee e le proposte di artisti, studenti, architetti, ingegneri per definire le esigenze e le sfide da affrontare per realizzare la rivoluzione del Green Deal.

In primavera sarà avviata la prima edizione del premio “Nuovo Bauhaus europeo”, per premiare le idee utili per la ricerca di nuove soluzioni. Mentre in autunno è prevista l’apertura dei bandi per presentare proposte per i primi cinque progetti in almeno cinque Stati membri dell’Ue, con l’impiego dei fondi europei sia a livello nazionale che regionale. I progetti che saranno realizzati potrebbero essere finanziati con un approccio “multidisciplinare”, ovvero attingendo allo stesso tempo a diversi programmi europei, come il programma Life (che mira alla protezione dell’ambiente), ma anche Horizon Europe, che si occupa di ricerca.

È utile ricordare che il Bauhaus realizzò subito dopo la prima guerra mondiale innovazioni importanti all’insegna del razionalismo e del funzionalismo e oggi, in attesa della fine della pandemia, la Commissione Ue, ispirandosi a questo movimento, vuole stimolare progetti che possano dare un volto nuovo all’Europa. Un’iniziativa sicuramente di forte impatto evocativo. Anche i gruppi della grande distribuzione potrebbero essere interessati al “Nuovo Bauhaus”.

La superficie di vendita della grande distribuzione alimentare è arrivata nel 2020 a coprire, secondo Nielsen, 17,3 milioni di mq. Molti punti vendita, soprattutto quelli di grandi dimensionI, risalgono a oltre 30 anni fa e sono proprio quelli che necessitano di maggiori interventi dal punto di vista ambientale ed energetico e in molti casi devono essere sottoposti a ristrutturazioni per adeguarli alle nuove esigenze commerciali, come è il caso dei grandi ipermercati. Il Nuovo Bauhaus potrebbe essere quindi una grande occasione per mobilitare le migliori energie in campo progettuale e architettonico per realizzare strutture non solo sostenibili e funzionali ma anche con una forte valenza di design e impatto emotivo per chi ci lavora e per i clienti che le frequentano.

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