Vino: nel 2017 l’export cresce del 6,4% e sfiora i 6 miliardi di euro

Vino: nel 2017 l’export cresce del 6,4% e sfiora i 6 miliardi di euro

In volume, esportati 21,4 milioni di ettolitri di vini e mosti, con un aumento del 4%

(AGRA) – Le elaborazioni dell’Ismea su dati Istat per tutto il 2017 confermano la buona salute dell’export vinicolo italiano. Da gennaio a dicembre 2017, infatti, sono stati esportati 21,4 milioni di ettolitri di vini e mosti, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente, consolidando un trend in atto già dalla fine del 2016. Il valore dell’export ha sfiorato i 6 miliardi di euro, con un incremento più che proporzionale (+6,4%%) rispetto ai volumi, a dimostrazione – sottolinea l’Ismea – che anche il valore medio dei prodotti italiani consegnati oltre frontiera si è mosso su terreno positivo.

Raggiunto il traguardo dei 6 miliardi di euro, ora nel mirino c’è quello dei 6,5 miliardi previsti da Ismea entro il 2020.

Il risultato del 2017, nonostante la progressione sia a volume che a valore, non accontenta pienamente gli operatori che auspicavano una maggiore accelerazione delle esportazioni e soprattutto un aumento della quota di mercato su alcuni mercati target. La Francia, peraltro, ha raggiunto risultati ancora migliori di quelli italiani superando, in base ai dati disponibili, i 9 miliardi di euro con una progressione del 10%. Bene anche la Spagna con 2,8 miliardi di euro e una crescita che, secondo dati non definitivi, si attesta al +6%, mentre i quasi 23 milioni di ettolitri esportati le assicurano anche quest’anno il primato dei volumi tra i Paesi fornitori.

Scorrendo la graduatoria dei principali Paesi clienti dell’Italia si osserva che le performance migliori si sono avute fuori dai confini comunitari. Nei Paesi terzi, infatti, è stato esportato l’8% in più rispetto ai primi 2016 con introiti in crescita del 9%, mentre all’interno dell’Unione europea si è registrato un +1% a volume e un +4% in valore. In termini di quote, nel 2017 i Paesi terzi rappresentano il 34% delle esportazioni in quantità e il 49% dei relativi introiti.

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