Coop con la campagna “Buoni e Giusti” combatte il caporalato

Coop con la campagna “Buoni e Giusti” combatte il caporalato

Controlli su 13 filiere ortofrutticole tra le più esposte ad illegalità, coinvolti tutti i fornitori

(AGRA) – Con la campagna “Buoni e Giusti” Coop scende in campo contro l’illegallità, il lavoro nero, il caporalato e le truffe alimentari. La campagna si muove su tre assi: interventi concentrati sulle filiere individuate come le più critiche, azioni e controlli sul campo e iniziative di supporto a carattere sociale.

Coop ha individuato 13 filiere ortofrutticole, che hanno un valore complessivo di 300 milioni di euro, tra le più esposte ai rischi di illegalità e dove più frequentemente emergono episodi di sfruttamento dei lavoratori. Con una pianificazione degli interventi che tiene conto della stagionalità, si attueranno controlli sulla filiera degli agrumi, per poi proseguire con le fragole, i pomodori, i meloni, le angurie, l’uva, le patate novelle e altri 5 ortaggi di largo consumo. Saranno coinvolti non più soltanto gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio Coop (per 7.200 aziende agricole), ma tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di ortofrutta (per oltre 70.000 aziende agricole). A tutti i fornitori Coop ha chiesto di sottoscrivere l’adesione ai principi del Codice Etico che contempla una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e prevede l’esecuzione di un piano di controlli a cui non si può venir meno, pena in caso di non-adesione l’esclusione dal circuito.

Coop, inoltre, ha intensificato i controlli; sotto esame la filiera degli agrumi (clementine e arance Navel) indagata dagli auditor di Bureau Veritas, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, di verifica di conformità e di certificazione. I primi dati che hanno coinvolto tutti i fornitori Coop e un terzo delle aziende agricole di questa filiera in tre regioni – Calabria, Sicilia e Puglia – sono comunque incoraggianti: nessuna segnalazione di gravi non conformità (caporalato, lavoro nero o casi di discriminazione), sono state invece individuate problematiche relative a norme di sicurezza disattese su cui è stato chiesto un pronto intervento. I prossimi controlli riguarderanno le fragole e il pomodoro ciliegino.

Le 7.200 aziende agricole all’origine delle filiere dei prodotti a marchio Coop sono state invitate ad aderire alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità lanciata dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali nel 2015 che attesta che un’azienda è pulita, in regola con le leggi e i contratti di lavoro, non ha riportato condanne penali e non ha procedimenti in corso.

La campagna di Coop non si esaurisce nell’attività “in campo”, ma interessa anche la vita dei lavoratori. Stanno prendendo forma, in accordo con le istituzioni locali, il volontariato laico e cattolico, il mondo sindacale, azioni concrete per diffondere una sempre maggiore consapevolezza del fenomeno del lavoro nero e del caporalato che coinvolge circa 400.000 lavoratori, l’80% dei quali stranieri.

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