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Rapporto Qualivita-Ismea: Dop, Igp e Stg valgono 13,8 miliardi di euro
Pesano il 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare e il 21% sulle esportazioni del settore
(AGRA) – Il XIV Rapporto Qualivita-Ismea conferma il primato mondiale dell’Italia nel settore delle produzioni certificate Dop, Igp e Stg e il peso delle produzioni agroalimentari e vitivinicole nazionali sul versante della qualità, della produzione e delle esportazioni.
Con 814 prodotti certificati, la produzione raggiunge i 13,8 miliardi di euro di valore, dato relativo al 2015 e in crescita del 2,6% su base annua, con un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare nazionale. Le Indicazioni geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del made in Italy nel mondo, con un valore all’export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare, con un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%.
Il settore Food – composto da oltre 80mila operatori – vale 6,35 miliardi di euro alla produzione (-1,5% su base annua) e registra una crescita al consumo dell’1,7%, con un trend che nella Grande distribuzione supera il +5%. Il 51% dei prodotti agroalimentari Dop, Igp e Stg è distribuito dalla Gdo. Il comparto Wine – che raggiunge una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie – vale 7,4 miliardi di euro alla produzione con una crescita del 5,8%.
Il sistema delle Dop, Igp e Stg in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 162mila interventi annui – in Italia, all’estero e sul web – effettuati dagli Organismi di controllo pubblici.
Scenario Dop Igp Europa e Italia
Le 13 nuove registrazioni effettuate nel corso del 2016 hanno portato a 814 le produzioni food & wine italiane Dop, Igp e Stg. Anche a livello globale con 69 nuovi prodotti registrati del comparto Food, di cui 65 in Paesi Ue e 4 in Paesi Extra Ue, le Indicazioni geografiche continuano a crescere e chiudono il 2016 a quota 2.959 (23 fuori Europa).
Consumi Gdo
Nel 2015 sono cresciute del +5,1% le vendite in valore dei prodotti Food Dop Igp a peso fisso presso la Grande distribuzione nazionale, trend decisamente più sostenuto di quello rilevato per l’intera categoria dei prodotti agroalimentari a peso fisso nella Gdo (+1,9%). Per il Wine l’incidenza dei vini certificati presso la Grande distribuzione, senza considerare gli spumanti, sfiora il 75% delle vendite in valore per un giro d’affari di 1,3 miliardi di euro.
Impatto economico del sistema Ig per provincia italiana
Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità e altre con intensità minore. L’analisi Ismea-Qualivita sulla ricaduta del valore economico delle filiere Dop Igp nelle province italiane restituisce una fotografia dell’impatto del sistema Ig a livello territoriale. L’analisi conferma una forte concentrazione – soprattutto nelle aree del Nord-Est e Nord-Ovest – con il 20% delle province italiane che copre oltre l’80% del valore economico complessivo, anche se si rilevano dinamiche di impatto diverse sui territori d’Italia per le varie filiere produttive. Nel comparto agroalimentare, le prime tre province – Parma, Modena, Reggio nell’Emilia – confermano l’importanza della FoodValley emiliana, grazie al numero di filiere Dop Igp (34) che insistono nel territorio, ma soprattutto all’entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop e Aceto Balsamico di Modena Igp, in primis). Nel comparto Wine, è il “Sistema Prosecco” a determinare il maggiore impatto sul territorio di Treviso e Verona, province che presentano, comunque, altre numerose importanti denominazioni; seguono le province di Siena, Cuneo, Asti e Firenze areali di produzione delle “denominazioni storiche” toscane e piemontesi.
Dati produttivi ed economici Food
L’agroalimentare certificato Dop Igp produce per 6,35 miliardi di euro, in debole flessione rispetto al dato consolidato 2014 (-1,5%), mentre al consumo registra un aumento del +1,7% che attesta il dato totale a 13,3 miliardi di euro (corrispondente al 10% della spesa complessiva destinata dalle famiglie italiane ai generi alimentari). Sui mercati esteri il volume d’affari conseguito con l’export del food italiano Dop Igp, raggiunge nel 2015 i 3,1 miliardi di euro(+17% su base annua): risultato considerevole rispetto alla pur consistente crescita del +7,8% delle esportazioni complessive dell’agroalimentare nazionale.
Dati produttivi ed economici Wine
Il comparto Wine registra una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie e un valore alla produzione dello sfuso di 7,4 miliardi di euro(+5,8%), aspetti che, insieme all’aumento del valore all’export del +7,7%, sono sostenuti in particolare dall’ottimo trend del “Sistema Prosecco” che con un +57% sul 2014 stima un valore alla produzione dello sfuso di oltre 600 milioni di euro.
Comunicazione
Superano i 32 milioni di euro le risorse investite in comunicazione dai Consorzi di tutela del comparto Food, destinate soprattutto a tv, stampa e partecipazione a fiere, in particolare nazionali. Il 67% degli investimenti è destinato alla comunicazione in Italia e il restante 33% verso l’estero. Circa un Consorzio su tre ha almeno un profilo sui social network sites per un pubblico che sfiora i 2 milioni di utenti Facebook e 4 milioni di visualizzazioni su Youtube.
Legislazione e controlli
Nel 2016, ai 13 nuovi prodotti Dop e Igp, si aggiungono 4 richieste di registrazione da parte dell’Italia. Nel nostro Paese sono inoltre state effettuate 16 modifiche a disciplinari, avanzate 10 domande di modifica a disciplinari e applicata 1 protezione transitoria. Il Sistema italiano conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf – 137 Food e 110 Wine – e 247 Agenti vigilatori. Nel corso dell’anno sono stati effettuati dagli Organismi di controllo pubblici oltre 162mila controlli, di cui più di 1.500 sul Web, per un valore di sequestri complessivo che supera i 36 milioni di euro.