Unicoop Tirreno: definito il piano di risanamento e di rilancio

Unicoop Tirreno: definito il piano di risanamento e di rilancio

Affidato al presidente Marco Lami e al direttore generale Piero Canova, affiancati da quattro nuovi direttori

(AGRA) – La realizzazione del Piano industriale 2017/2019 di Unicoop Tirreno – incentrato su revisione della rete di vendita, miglioramento contrattuale negli acquisti, sviluppo del franchising – passa anche per un rafforzamento del management. Dopo la nomina, lo scorso settembre, di Piero Canova a direttore generale con la missione di risanare e rilanciare la cooperativa al fianco del presidente Marco Lami, sono ora state ridefinite alcune direzioni.

A Franco Giampaoletti – ex direttore generale del Comune di Genova e con competenze nei settori risorse umane, legale e affari generali – sono state affidate tutte le aree di servizio, dal personale ai sistemi informativi.

Direttore commerciale freschi e territorio Toscana è stato nominato Fabio Tozzini, in passato responsabile commerciale e gestionale di Unicoop Firenze, mentre direttore commerciale industriali e non food e territorio Lazio Umbria è Armando Picuno, un passato in Coop Estense.

Di controllo e del bilancio si occuperà Mimma Cilenti che dell’area controller è stata responsabile prima in Coop Adriatica e poi in Coop Alleanza 3.0.
“Abbiamo lavorato al potenziamento del management aziendale – ha spiegato il direttore generale Canova – e alla definizione di una nuova organizzazione di vertice, allo scopo di avere le migliori condizioni per applicare le linee e le scelte del nuovo Piano industriale nei tempi che ci siamo dati. I nuovi ingressi sono il segnale di un cambiamento e di un rafforzamento professionale importante per la cooperativa”.

Il Piano industriale 2017/2019, finalizzato a riportare a redditività Unicoop Tirreno, è stato illustrato al consiglio di amministrazione dal presidente Lami e dal direttore generale Canova. Prevede azioni straordinarie affinché la cooperativa torni in utile producendo reddito nella gestione caratteristica, cioè quella commerciale, entro il 2019; un obiettivo ambizioso, anche per le condizioni di un mercato dei consumi alimentari stagnante e di crescita della competizione tra insegne.

Il Piano industriale affronta anche il tema del recupero dell’efficienza attraverso sensibili ridimensionamenti dei costi, con una riduzione delle spese di gestione della rete di vendita e della sede, un adeguamento degli organici alle effettive e mutate esigenze, un cambiamento importante anche del management aziendale. Tutto questo anche attraverso l’intesa e il confronto con le organizzazioni sindacali.

Insieme al Piano industriale, il consiglio di amministrazione di Unicoop Tirreno ha approvato l’emissione degli strumenti finanziari di partecipazione e il loro regolamento. Gli strumenti finanziari di partecipazione sono funzionali al rafforzamento patrimoniale della cooperativa, necessario per rispettare le nuove regole di rapporto tra prestito sociale e patrimonio fissate dalla Banca d’Italia.

Si tratta di strumenti particolari di sottoscrizione che hanno come scopo esclusivo quello di rafforzare il patrimonio della società in funzione del rapporto tra patrimonio e prestito sociale. Questi strumenti saranno offerti alle altre cooperative di consumo – Novacoop, Coop Liguria, Coop Lombardia, Coop Alleanza 3.0, Unicoop Firenze e Coop Centro Italia – in uno straordinario impegno solidale che riguarda l’intero movimento che interviene per rafforzare il patrimonio e tutelare i soci delle cooperative, a fronte di un impegno vincolante di risanamento, costituito dal Piano industriale.

Il Piano industriale di Unicoop Tirreno rappresenta quindi un momento delicato e decisivo: si operano ridimensionamenti e cambiamenti importanti per chiudere una fase di negatività e garantire un futuro di rilancio alla cooperativa e ai territori in cui opera.

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